PRESENTATION OUTLINE
la donna e la grande guerra
La prima guerra mondiale fu il primo conflitto che coinvolse tutte le grandi potenze europee. Essa iniziò nel 1914 e si concluse nel 1918.
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- Triplice Alleanza: Germania, Austria, Italia.
- Triplice Intesa: Inghilterra, Francia Russia.
Presto, però, l'Italia passò dalla parte dell'Intesa, nel 1915, suscitando l'ira dell' Austria, che organizzo' la famosa "spedizione punitiva" contro l'Italia considerata traditrice.
Gran parte della popolazione, prima della guerra, viveva in estrema povertà e la figura maschile lavorava, spesso, nei campi di grano in campagna.
Lo stesso accadeva nelle grandi metropoli europee, dove, però, i padri di famiglia lavoravano nelle industrie come operai.
La figura femminile, invece, si occupava della casa e dei figli e svolgeva solo il ruolo della casalinga.
La guerra, però, necessitava di soldati che andassero a combattere ai fronti, ecco perchè le città e le campagne si spopolarono delle loro forze lavoro:gli uomini.
Le donne si ritrovarono in casa da sole, senza mariti che andassero a lavorare, in quanto occupati in guerra.
Si ritrovarono, per la prima volta, davanti ad una famiglia da mantenere senza una figura maschile al proprio fianco, che le aiutasse economicamente.
Iniziarono, così, a lavorare presso le fabbriche o nelle campagne sostituendo i loro mariti impegnati al fronte. Impararono a lavorare, soprattutto, nelle industrie, impegnate nella produzione di armi, destinate al rifornimento bellico.
Ma non solo... l'intervento della donna durante la Grande Guerra fu di vitale importanza. Grazie alle infermiere "crocerossine" molte vite vennero salvate e tantissimi soldati curati dalle ferite. Nel 1917, infatti, erano più di 10.000 le volontarie della "Croce Rossa".
In questo processo di modernizzazione femminile, una limitazione era rappresentata, spesso, dall'analfabetismo. Solo le famiglie più agiate permettevano, infatti, alle proprie figlie di frequentare la scuola.
Non si può descrivere l'importanza che ebbero le infermiere. Esse sottolineano il ruolo di "Angelo consolatore" dell'uomo. A loro era affidato il "compito materno" della cura dei pazienti.
Nel dopoguerra molte città vennero distrutte e gli uomini che tornavano dalla guerra dovevano ricominciare una vita normale.
Non fu, però, lo stesso per le donne, che si adattarono, insieme ai loro mariti, al lavoro quotidiano in campagna ed in città.
Si ringraziano:
- Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra di Teramo.
- Prof. Danilo Massi, Dirigente scolastico dell' I.C. Nereto- Torano Nuovo- Sant'Omero.
- Prof. Gaetano Cavarocchi.