PRESENTATION OUTLINE
Marco Pantani, nato a Cesena nel 1970 e morto a Rimini il14 febbraio 2004,è stato un ciclista su strada italiano, con caratteristiche di scalatore puro.
Professionista dal 1992 al 2003, soprannominato "il Pirata" o semplicemente "Panta" e considerato da molti tra i più forti scalatori di sempre, con grandi doti di fondo e di recupero oltre che di scattista e discesista, ottenne in tutto 46 vittorie in carriera con i migliori risultati nelle corse a tappe, vincendo la medaglia di bronzo ai mondiali in linea del 1995 e, nello stesso anno (1998), il Giro d'Italia e il Tour de France, risultando l'ultimo ciclista ad aver realizzato l'accoppiata Giro-Tour, ovvero la vittoria nello stesso anno delle due maggiori tappe.
1999 l’inizio della fine
Protagonista del Giro d’Italia che con pochi dubbi sarebbe andato a vincere, il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, alle ore 10,10 di mattina, vennero resi pubblici i risultati dei controlli anti-doping svolti poco prima: in tali test era stata riscontrata, nel sangue di Pantani, una concentrazione di globuli rossi superiore al consentito. Il valore di ematocrito rilevato al cesenate fu infatti del 52% contro il limite del 50% consentito dal regolamento. il Pirata venne di conseguenza sospeso per 15 giorni, il che comportava l’esclusione immediata dalla “Corsa rosa”.
Il complotto
L’intervallo di tempo che va da questa data a quella della sua morte nel 2004 è pieno zeppo di verità nascoste, indizi criminali e ipotesi più che probabili.
Il giorno prima e lo stesso pomeriggio del controllo anti-doping a Madonna di Campiglio, quindi parliamo di venerdi 4 giugno 1999 e sabato pomeriggio 5 giugno 1999, Marco Pantani sostenne 2 controlli anti-doping presso un centro specializzato di Imola ed entrambi diedero come risultato ematocrito 48 e non 52. Il 2% sotto la soglia consentita.
Nel 2007, tre anni dopo la sua morte, il criminale italiano Renato Vallanzasca fece recapitare alla mamma di Pantani, la signora Tonina, una lettere in cui affermava che un suo amico habitué delle scommesse clandestine, lo abbia avvicinato cinque giorni prima del “fatto” di Madonna di Campiglio consigliandogli di scommettere sulla sconfitta di Pantani per la classifica finale, e assicurandogli che “il Giro non lo vincerà sicuramente lui”
Il 14 marzo 2016 viene diffusa da Premium Sport un’intercettazione di un detenuto vicino ad ambienti legati alle scommesse clandestine, il quale, riferendosi all’episodio di Madonna di Campiglio, implicherebbe un intervento della Camorra nell’esclusione di Pantani. Il sangue sarebbe infatti stato deplasmato.
Una storia che ancora oggi a 15 anni di distanza è ricca di dubbi, di sospetti e di mezze verità che “sanno tutti” ma ufficialmente nessuno. Quello che è certo è che a Pantani non hanno permesso di vincere il Giro d’Italia del 1999 per una questione di soldi e scommesse truccate, portando un campione così fragile alla depressione e nel tunnel della droga fino alla morte.
La signora Pantani sostiene da sempre che il figlio sia stato assassinato e che l’overdose fosse assolutamente una simulazione atta a depistare, probabilmente per farlo tacere riguardo a qualche scomodo segreto forse legato al doping nel ciclismo e alla sua squalifica, al mondo delle scommesse truccate o a quello della droga di cui sarebbe stato a conoscenza.
La speranza è che tutte le persone coinvolte pagheranno per le loro malefatte regalando da lassù a Marco Pantani un’altra vittoria del Giro, quello del Karma.