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la Grande guerra

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LA GRANDE GUERRA

LA VITA IN TRINCEA. FATTO DA:MARIAMI MEASHVELIANI

Pioggia e fango
Augusto Artiglietti si lamenta di come la baracca-infermeria non riparasse dalle intemperie,e di come tutti i ammalati e feriti diventavano bagnati.Non potevano manco accendere un fuoco per riscaldarsi,perché se i nemici avessero visto il fumo avrebbero lanciato una granata

A un metro dalla granata
Cesare Ermanno Bertini racconta di una giornata che ha descritto indimenticabile,perché mentre stava commentando i proiettili di diverso calibro con i altri soldati,una granata era esplosa ad un metro da lui.
E lui ne usci senza nemmeno un graffio.

Bagno nell’Isonzo
Augusto Aglietti racconta che un giorno il posto di medicazione e un tenente andarono insieme a fare un bagno in un fiume dato che non avevano niente da fare.
Il nemico li aveva scoperti e cominciarono a gettare proiettili di cannone nel acqua.Corsero via e quando si stavano vestendo sentivano i proiettili avvicinarsi,alla fine si rifugiarono sotto una grotta per circa un ora per nascondersi.

IL MIO PENSIERO

  • La prima testimonianza mi ha fatto capire un po’ di più su come vivevano i soldati nella trincea.
  • La seconda testimonianza fa capire quanto i soldati siano vicino alla morte ma anche lontani allo stesso tempo

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  • la terza testimonianza fa vedere che nessuno poteva mai rilassarsi o divertirsi per svagare un po’ la mente e dimenticarsi per un po’ la guerra in atto