1 of 9

Slide Notes

DownloadGo Live

PORTA D'ORIENTE

Published on May 27, 2016

No Description

PRESENTATION OUTLINE

resafa

un complesso caso archeologico
Photo by egisto.sani

UNA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA BASILICA A
A questo punto, bisogna, quindi, riconsiderare le fasi e le funzioni della BASILICA A. Una serie di studi condotti da BRANDS ha permesso di stabilire che l’edificio venne costruito nell’ultimo quarto di V sec. Possiamo supporre che, in questo primo momento, fosse intitolato alla Vera Croce, di cui, molto probabilmente possedeva un frammento ( le fonti ci dicono che una croce d’oro fu donata da Giustiniano e Teodora al centro di pellegrinaggio). Successivamente, nel 518, la basilica fu intitolata a S. Sergio ed ospitò il suo corpo nel pastoforio di sinistra: l’ambiente venne riprogettato, allora, come spazio quadrangolare, segnato da una accentuata verticalità, e probabilmente coperto da un tetto piramidale impostato su nicchie d’angolo sostenute da due colonnette.

Photo by gravity_grave

BASILICA B
La scoperta di altre iscrizioni provenienti dalla BASILICA B, ha permesso di fare un po’ di chiarezza. È così emerso che la dedica del Vescovo Sergio e del Corescopio Maronio non si riferiva alle modifiche alla Basilica A, come pensato da ULBERT, ma alla vera e propria edificazione della stessa basilica B, costruita nel 518 sui resti del martyrium (prima citato) che aveva contenuto il corpo di S. Sergio. La basilica B ebbe vita breve e divenne, presto, una cava di materiale reimpiegato per la costruzione di altri edifici: questo spiega la presenza dell’iscrizione sui capitelli di reimpiego nella basilica A. Il piccolo edificio triconco a nord dell’abside della Basilica B conteneva, forse, le reliquie dei santi Bacco e Leonzio, compagni di Sergio, cui è intitolato l’intero complesso di pellegrinaggio.

Photo by gravity_grave

EDIFICIO TETRACONCO
Resta un’ultima domanda: quale edificio aveva, allora, la funzione di cattedrale? Il candidato più probabile è il TETRACONCO. Infatti, anche se in generale non è possibile stabilire un legame assoluto tra forme e funzioni, in Siria le cattedrali presentavano, spesso, questa forma. Avvalora l’ipotesi la presenza, nella struttura, della tomba del Vescovo Sergio ( i vescovi venivano abitualmente sepolti nelle cattedrali) e di un piccolo battistero nel pastoforio settentrionale.

Photo by gravity_grave

BASILICA B
La scoperta di altre iscrizioni provenienti dalla BASILICA B, ha permesso di fare un po’ di chiarezza. È così emerso che la dedica del Vescovo Sergio e del Corescopio Maronio non si riferiva alle modifiche alla Basilica A, come pensato da ULBERT, ma alla vera e propria edificazione della stessa basilica B, costruita nel 518 sui resti del martyrium (prima citato) che aveva contenuto il corpo di S. Sergio. La basilica B ebbe vita breve e divenne, presto, una cava di materiale reimpiegato per la costruzione di altri edifici: questo spiega la presenza dell’iscrizione sui capitelli di reimpiego nella basilica A. Il piccolo edificio triconco a nord dell’abside della Basilica B conteneva, forse, le reliquie dei santi Bacco e Leonzio, compagni di Sergio, cui è intitolato l’intero complesso di pellegrinaggio.

Photo by gravity_grave

Al centro dell’ambiente decorato da mosaici, era un ciborio con il sarcofago d’argento che conteneva il corpo del santo, com’era tipico in Siria, nelle cui chiese, solitamente, il ciborio settentrionale era detto matyrium e ospitava piccoli sarcofagi reliquiari. L’ambiente è estremamente simile a quello di ALAHAN MANASTIR in CILICIA, realizzato da celebri maestranze isauriche itineranti. Questa somiglianza porta a pensare che a Resafa abbiano lavorato le stesse maestranze, e che quest’ambiente sia dovuto ad una committenza imperiale di Zenone o di Anastasio I. Per finire, e in accordo con l’iscrizione greca nell’abside, nel 559 il Vescovo Abramo avrebbe spostato il precedente culto della Vera Croce in una cappella addossata all’esterno della parete absidata e decorata, in effetti, con il dipinto di una croce gemmata in ghirlanda da cui si irradiano raggi luminosi. Era così completa la trasformazione da Basilica della Vera Croce a Santuario di S. Sergio.

Untitled Slide

SALA DELLE UDIENZE
Per ultima prendiamo in considerazione la c.d. SALA DELLE UDIENZE di AL- MUNDHIR, figlio del principe ghassanide HARITH. Si tratta di un edificio a croce greca, con cupola centrale di modeste dimensioni. Dal momento che nell’edificio non vi sono elementi cristiani certi, possiamo supporre che esso fosse un memoriale della pace siglata a Resafa tra il suddetto principe e gli emissari di Giustino II, ma anche segnacolo del luogo fuori dalle mura in cui era stato martirizzato S. Sergio.

HART

H