Al centro dell’ambiente decorato da mosaici, era un ciborio con il sarcofago d’argento che conteneva il corpo del santo, com’era tipico in Siria, nelle cui chiese, solitamente, il ciborio settentrionale era detto matyrium e ospitava piccoli sarcofagi reliquiari. L’ambiente è estremamente simile a quello di ALAHAN MANASTIR in CILICIA, realizzato da celebri maestranze isauriche itineranti. Questa somiglianza porta a pensare che a Resafa abbiano lavorato le stesse maestranze, e che quest’ambiente sia dovuto ad una committenza imperiale di Zenone o di Anastasio I. Per finire, e in accordo con l’iscrizione greca nell’abside, nel 559 il Vescovo Abramo avrebbe spostato il precedente culto della Vera Croce in una cappella addossata all’esterno della parete absidata e decorata, in effetti, con il dipinto di una croce gemmata in ghirlanda da cui si irradiano raggi luminosi. Era così completa la trasformazione da Basilica della Vera Croce a Santuario di S. Sergio.
SALA DELLE UDIENZE
Per ultima prendiamo in considerazione la c.d. SALA DELLE UDIENZE di AL- MUNDHIR, figlio del principe ghassanide HARITH. Si tratta di un edificio a croce greca, con cupola centrale di modeste dimensioni. Dal momento che nell’edificio non vi sono elementi cristiani certi, possiamo supporre che esso fosse un memoriale della pace siglata a Resafa tra il suddetto principe e gli emissari di Giustino II, ma anche segnacolo del luogo fuori dalle mura in cui era stato martirizzato S. Sergio.