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Copia di Mio Fratello Rincorre I Dinosauri

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PRESENTATION OUTLINE

IL PURGATORIO

IL VIAGGIO ALLEGORICO

Photo by fdecomite

La Commedia è il racconto di un viaggio, che ha un significato letterale e un altro allegorico. Il significato letterale è quello del viaggio di un uomo, Dante, che la notte del 7 aprile (o 25 marzo) dell’anno 1300 si smarrisce in una selva, dove incontra alcune belve feroci e viene poi soccorso dall’anima del poeta Virgilio, che lo conduce attraverso i tre regni dell’Oltretomba.

Photo by rod_bv

La Divina Commedia è divisa in tre parti, definite «cantiche»:

Photo by Mike Tinnion

PARADISO

PURGATORIO

INFERNO

Photo by Infomastern

Ma ora soffermiamoci sul
PURGATORIO

È il secondo dei tre regni dell'Oltretomba cristiano visitato da Dante nel corso del viaggio, con la guida di Virgilio. Dante lo descrive come una montagna altissima che si erge su un'isola al centro dell'emisfero australe totalmente invaso dalle acque, agli antipodi di Gerusalemme che si trova al centro dell'emisfero boreale.

il secondo regno comprende l'Antipurgatorio e le sette Cornici in cui si scontano i peccati capitali; eccone uno schema riassuntivo, che indica anche la pena subìta dai vari penitenti:

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Antipurgatorio
Ospita le anime che devono attendere un certo tempo prima di accedere alle Cornici. Si dividono in queste categorie:
Contumaci: coloro che sono morti dopo essere stati scomunicati dalla Chiesa (attendono un tempo trenta volte superiore a quello trascorso come ribelli alla Chiesa)
Pigri a pentirsi: coloro che si sono pentiti troppo tardivamente, per pigrizia (attendono tutto il tempo della loro vita)
Morti per forza: coloro che sono morti violentemente e sono stati peccatori fino all'ultima ora (attendono un tempo indefinito)
Principi negligenti: re e governanti che non hanno avuto cura della propria anima in vita

Photo by harper.carl

I Cornice (Superbi)
Camminano curvi sotto un enorme macigno, che li costringe a guardare verso il basso (mentre essi, in vita, guardarono verso l'alto con presunzione)

II Cornice (Invidiosi)
Hanno gli occhi cuciti da del filo di ferro e non possono quindi guardare in malo modo, come fecero in vita

III Cornice (iracondi)
Camminano in una spessa e fitta oscurità, che provoca irritazione agli occhi (simboleggia il fumo della collera)

IV Cornice (accidiosi)
Corrono a perdifiato lungo la Cornice, contrariamente alla loro pigrizia in vita

V Cornice (avari e prodighi)
Sono stesi proni sul pavimento della Cornice, col volto a terra, proprio come in vita hanno badato solo ai beni materiali (tra loro Dante include papa Adriano V)

VI Cornice (golosi)
Sono consumati dalla fame e dalla sete, provocate da due alberi che producono frutti invitanti e da una fonte d'acqua; essi presentano una spaventosa magrezza

VII Cornice (lussuriosi)
Camminano in un muro di fiamme che li separa dall'Eden, e che simboleggia il fuoco della passione amorosa che ebbero in vita (Dante include sia i peccatori secondo natura sia i sodomiti, divisi in due schiere diverse che si rinfacciano reciprocamente il peccato)

Durante il sogno Dante fece degli incontri...

CATONE

Catone Uticense è il primo personaggio incontrato da Dante e Virgilio, nel Canto I, ed è il custode del Purgatorio. In vita fu un nemico di Giulio Cesare e, dopo essere stato sconfitto da questi, si suicidò ad Utica. Dante lo descrive come un uomo anziano

Casella
Casella era un compositore fiorentino, molto amato ai suoi tempi, di cui però si hanno scarse informazioni. Fa la sua comparsa nel canto II ed è un caro amico di Dante. Infatti, appena incontra il poeta, lo abbraccia calorosamente. Dante vorrebbe ricambiare, ma le anime del Purgatorio non hanno alcuna solidità.

Photo by Jason Dent

Pia de' Tolomei
Pia de' Tolomei viene incontrata da Dante e Virgilio nel Canto V. Era una nobildonna senese della famiglia Tolomei, sposatasi con Nello Pannocchieschi, il conte di una proprietà della Maremma. Fu proprio il marito a ucciderla, gettandola da una finestra di un castello in cui la teneva prigioniera. I motivi non sono certi

Photo by Derek Thomson

Sordello da Goito
Sordello da Goito appare nel canto VI, nel canto VII e nel canto VIII. Egli fu un trovatore lombardo di origini nobili, che frequentò numerose corti e viaggiò moltissimo, tra l'Italia, la Spagna e la Provenza. Ricevette in dono alcune terre da amministrare da parte di Berengario IV e Carlo I d'Angiò.

Photo by Carl Raw

Marco Lombardo
Marco Lombardo compare nel canto XVI. Si hanno poche notizie sul suo conto, probabilmente era un cortigiano della Lombardia. Dante e Marco si incontrano in un luogo immerso dal fumo, perché gli iracondi devono espiare i loro peccati immersi in una coltre di fumo che acceca gli occhi. Marco viene dipinto come un uomo giusto e nobile, che in vita ha perseguito i valori cavallereschi, che ormai non vengono seguiti più da nessuno.

Dante compie l'intero percorso accompagnato da Virgilio, che non è esperto di questo luogo non essendovi mai stato prima.

Photo by p.s.v.

Prima di attraversare la porta del Purgatorio, l'angelo guardiano incide con una spada sulla fronte di Dante sette «P», che rappresentano i sette peccati capitali che dovranno essere da lui scontati moralmente

Photo by Sandy Millar

L'ascesa di Dante lungo il monte, quindi, si presenta come un percorso di purificazione morale analogo per certi aspetti alla discesa all'Inferno, che ricorda anche il colle del Canto I dell'Inferno che rappresentava la felicità terrena e che il poeta non aveva potuto scalare a causa delle tre fiere.

Quasi alla fine del viaggio ai due poeti si unisce l'anima di Stazio, che ha scontato la sua pena nella V Cornice e può quindi terminare il suo percorso nel Purgatorio. Stazio fornisce a Dante alcune preziose indicazioni circa la struttura morale del regno, quindi accompagna lui e Virgilio nell'Eden.

Una volta arrivato qui, il poeta incontra Beatrice alla fine della processione simbolica che rappresenta la vicenda storica della Chiesa e all'apparire della donna scompare Virgilio, cosa che provoca la disperazione e il pianto di Dante. Beatrice rimprovera aspramente Dante per i peccati che l'hanno fatto smarrire nella selva, quindi lei e Matelda immergono Dante nelle acque dei due fiumi, operazione che permette la successiva ascesa al Paradiso Celeste.

Photo by Billy Huynh

Un’ulteriore considerazione va fatta sul duplice ruolo svolto da Dante nel poema, essendo al tempo stesso protagonista del viaggio da lui narrato (e che lui descrive come realmente e fisicamente avvenuto in un tempo storico ben preciso) e poeta chiamato a raccontare in versi l’esperienza affrontata. Dante chiarisce in più di un passo del poema che a lui è toccato un privilegio eccezionale, quello di visitare da vivo i tre regni dell’Oltretomba e di tornare sulla Terra per riferire con esattezza tutto quello che ha visto: è una missione straordinaria, cui lui è chiamato in virtù dei suoi meriti di letterato e poeta, rendendolo simile ad Enea e san Paolo già protagonisti di esperienze analoghe.

Photo by Artiom Vallat

Nel poema viene usata una metrica:

La terzina dantesca, o terzina incatenata, o terza rima, è la strofa usata da Dante nella Divina Commedia. Essa è costituita da tre versi endecasillabi, di cui il primo e il terzo rimano tra loro, mentre il secondo rima con il primo e il terzo della terzina successiva.

Photo by _janex_