I Germani erano abili guerrieri e credevano che dopo la morte sarebbero stati accolti nel paradiso (Walhalla) come premio per essersi distinti in vita affrontando i loro nemici.
Le tribù germaniche dei Goti (divisi in Ostrogoti e Visigoti) spinti dagli Unni chiesero il permesso ai Romani di poter entrare nel territorio dell'Impero per meglio difendersi dagli attacchi;
in cambio dell'impegno a combattere insieme al suo esercito il comune nemico, Roma lasciò entrare nel territorio dell'Impero le tribù dei Goti
Nella battaglia di Adrianopoli in Tracia l'esercito dei Goti sconfisse i Romani i quali nulla poterono per impedire ai Germani e agli Unni di abbandonarsi a razzie e saccheggi;
dei due Imperi si salvò solo quello d'Oriente in quanto furono versati grandi quantità di tributi;
Guidati dal re Alarico, i Visigoti nel 410 arrivarono a Roma saccheggiandola.
I Visigoti riuscirono ad occupare la Spagna mentre i Vandali occuparono l'Africa del Nord e le grandi isole del Mediterraneo (Corsica, Sardegna e Sicilia).
Dalle loro basi in Ungheria gli Unni guidati da Attila non si accontentarono di ricevere tributi dall'Impero romano d'Oriente ma mossero alla volta dell'Occidente.
Papa Leone I riuscì nel 452 a convincere Attila (in cambio di un ricco tributo) a restituire i prigionieri di nobili e famiglie e a porre fine ai massacri.
Attila con il suo esercito indebolito dalle epidemie fece ritorno in patria dove morì da lì a poco.
Nell'Impero romano d'Occidente il potere dell'Imperatore si fece più debole mentre gli arbitri effettivi delle sorti dello Stato divennero i generali dell'esercito.