ΔΑΙΜΩΝ

Significato

• Si può tradurre come dio/dea o, più generalizzato, caso, sventura, morte. Dopo Omero prende il significato di genio, sia malvagio che buono mentre con Platone assume il significato di spirito, ombra (da intendersi come fantasma). La traduzione principale del termine però è demone.

Etimologia

• L'etimologia della parola è incerta; il termine δαίμων è forse legato al verbo δαίμομαι cioè spartire, distribuire; nel senso che il demone è colui che spartisce il destino. Ma fa parte anche della parola eudaimonia (felicità) il che etimologicamente sta anche a indicare qualcosa come un "daimon" che governa la tua sorte.

La grammatica...

• Il termine δαίμων fa parte dei temi in nasale ed appartiene alla 3ª declinazione greca. I temi in nasale sono tutti in -ν, alcuni in ον, altri in ων (come il sostantivo in questione). Si dividono in due gruppi che si differenziano sulla base del comportamento del nominativo singolare; nel primo gruppo, quello del nostro sostantivo, la ς (desinenza del nom.sing) cade provocando l'allungamento della vocale finale per apofonia quantitativa; quindi δαιμονς > δαίμων

L'accento

• Il comportamento dell'accento: rimane invariato rispetto al nominativo per tutta la declinazione ossia proparossitono (acuto sulla terzultima sillaba) ; tranne che per il vocativo singolare del quale nei temi baritoni (privi di accento acuto sull'ultima sillaba) l'accento diventa uguale al tema puro; quindi δαίμων > δαιμον

Curiosità...

• Nell'Odissea δαίμων è indicato come una creatura oscura ma nella tradizione greca questo termine rappresenta l'indole dell'uomo, il suo destino. Il demone ha natura intermedia tra il dio e gli uomini; tra i più antichi demoni infatti troviamo Eros, soggetto a passioni umane ma immortale