PRESENTATION OUTLINE
In questo capitolo si parla delle vicende dell'impero d'Oriente, chiamato anche impero bizantino, da Bosanzio, antico nome della capitale Costantinopoli.
La separazione del 395 fu DEFINITIVA e
da allora Oriente e Occidente seguirono percorsi diversi .
La causa del distacco fu la fine di Roma ed il suo grande impero
DAL CROLLO DELL'IMPERO ROMANO AVVENUTO NEL 476 D.C. NACQUERO TRE DIVERSI TRONCONI:
- A nord del Mediterraneo i vari regni germanici (quello degli Ostrogoti nella penisola italiana).
- A sud (nell'Africa settentrionale) il regno dei Vandali.
- A est (nell'Europa orientale e nel vicino oriente asiatico) si rafforzò la presenza dell'impero bizantino.
L'impero d'Oriente nato nel 395 d.C. era ROMANO nella forma dello Stato e nelle leggi, GRECO per la lingua della popolazione e la cultura, CRISTIANO per la religione. Era forte e prospero grazie a:
1 L'imperatore di Bisanzio era una figura forte circondata di prestigio e sacralità.
2 I nobili proprietari di terre erano protetti dalle leggi e dalla azione dello Stato e collaboravano con l'imperatore nel governo.
3 L'esercito era formato da contadini regolarmente arruolati questo faceva sì che l'azione militare fosse più efficace.
4 L'Oriente aveva un'agricoltura sviluppata e un fiorente commercio. La moneta d'oro dell'impero circolava anche in Persia e nell'Asia centrale.
Un'altra ragione della forza dell'impero bizantino era il fatto che la Chiesa era molto vicina al potere politico.
Gli imperatori seguivano la politica del CESAROPAPISMO: erano "cesari" (re) e anche "papi" quindi governavano la vita religiosa.
In Oriente c'erano diverse opinioni eretiche (contrastanti con la fede cristiana). C'erano i MONOFISITI che ritenevano che Gesù avesse una sola natura (Dio).
Nonostante i monofisiti fossero stati giudicati eretici dal concilio dei vescovi nel 451, rimasero numerosi nelle province periferiche dell'impero.
Nel 527 sul trono di Bisanzio salì Giustiniano che voleva ripristinare la grandezza dell'impero romano. Prima però doveva consolidare il suo potere politico.
Quindi nel 532 Giustiniano represse la rivolta (detta "Nika!"-Vinci) nata tra il popolo dell'ippodromo di Costantinopoli per protestare contro l'aumento delle tasse. La ribellione fu soffocata dal generale Belisario,fedele di Giustiniano.
Il secondo passo di Giustiniano fu la ricerca dell'unità religiosa:
i monofisiti furono perseguitati dal potere politico, e nel 529 venne chiusa la scuola di filosofia di Atene che era l'unico istituto pagano rimasto nell'impero.
Questi atti erano manifestazioni di cesaropapismo.
Il terzo passo fu il recupero delle leggi romane. Giustiniano incaricò un gruppo di giuristi di raccogliere le leggi, riordinarle e adattarle all'attuale situazione dell'impero. Nacque così una raccolta di leggi il CORPUS IURIS CIVILIS (raccolta del diritto civile).
Giustiniano volle riconquistare i territori dell'ex impero d'Occidente. Nel 533 Bilisario invase e conquistò l'Africa settentrionale. Nel 535, Belisario sbarcò con l'esercito in Italia. La guerra fu chiamata GRECO-GOTICA. Infine, nel 553, l'Italia era ritornata in mani imperiali.
Riconquistata la penisola, Giustiniano deportò a Costantinopoli il vescovo di Roma, il Papa Silverio. Alla popolazione italica impose pesanti tasse. A Ravenna fu insediato l'esarca, il viceré bizantino. La città che era già sede del re Teodorico, si adornò di magnifici mosaici.
Nel 540 il regno di Giustignano fu attaccato dal re persiano Cosroe. fu una guerra di difesa molto lunga. Costantinopoli venne messa sotto assedio dai Persiani nel 620 che si erano coalizzati con gli Slavi e gli Àvari.
Giustiniano morì nel 565 ma il conflitto venne vinto nel 628 dall'imprenditore bizantino Eraclio. Un altro merito di Eraclio fu restituire importanza ai piccoli contadini distribuendo loro molte terre in cambio questi dovevano prestare servizio militare nell'esercito: questo avrebbe permesso di riuscire a resistere al l'aggressione persiana e riuscire a contrattaccare. L'esito della guerra greco-persiana fu negativo: l'impero persiano era pronto a cadere in mano araba; l'impero bizantino perse buona parte dei suoi territori.