Nel profondo di ciascuno di noi c'è un bambino che era innocente e libero e che sapeva che il dono della vita é il dono della felicità. Alexander Lowen
LE EMOZIONI POSITIVE Il volto della madre scatena elevati livelli di oppiacei endogeni nel cervello in crescita del bambino . Queste endorfine agiscono direttamente sulle aree subcorticali di gratificazione. (Schore 1996) Questa é la base per l'esperienza degli stati affettivi positivi reciprocamente regolati.
Queste sensazioni di benessere e piacere e le inevitabili frustrazioni formano la struttura stessa della mente e i profili di vitalità che diventano schemi stabili di risposta.(Schore)
AMORE QUIETO Manifestato attraverso la tranquillità Ridotto livello di arousal, rallentamento, energia parasimpatica. Nell'amore quieto la somma di uno più uno non fa due ma uno. Winnicott.
AMORE MANIFESTATO ATTRAVERSO L'ECCITAZIONE, Presente nei momenti di entusiasmo , in cui la madre é particolarmente viva e caratterizzato da un potenziale energetico. Schore.
The neural correlates of maternal and romantic love. Bartels & Zeki I due studiosi fanno riferimento al l'influenza durevole e pervasiva dell'amore materno (o della sua assenza) sullo sviluppo e la futura configurazione mentale del bambino.
Le emozioni che il bambino sperimenta nelle relazioni primarie d attaccamento configurano quindi la mente (Panksepp), i profili di attività o arousal (Winnicott, Schore) e le modalità relazionali.
L'esperienza connessa alla relazione con la madre struttura profili di VITALITA e disegna - attraverso l'esperienza corporea - future modalità relazionali. (Schore, Sander, Stern)
L'orientamento primario della vita é quello di cercare il piacere e di fuggire il dolore. É un orientamento su base biologica. Il dolore viene vissuto come minaccia all'integrità dell'organismo. Il piacere come ricompensa e sicurezza.
L'attenzione profonda viene sostituita da una iperattenzione da multistimolazione modificando il nostro profilo di vitalità verso il versante iper e diminuendo il nostro senso di felicità e soddisfazione
Abbiamo paura di essere perché essere é la vita del corpo e noi ce ne distacchiamo per vivere la vita dell'io. Come se l'io potesse vivere senza un corpo.
Se abbiamo paura di essere, di vivere, possiamo mascherare questa paura intensificando il nostro fare. Più siamo occupati meno tempo abbiamo disponibile per sentire, essere, vivere. Alexander Lowen
Anche il sentire può essere regolato dall'io attraverso le sostanze, come sanno bene i poliassuntori. Che chiedono sostanze che producano esattamente l'effetto voluto sul sentire.
Il nostro orientamento alla realtà ci permette di distinguere tra sicurezza e minaccia indipendentemente da ciò che ci appare come piacevole o spiacevole.
Se vogliamo lavorare sui profili di vitalità é difficile pensare di farlo esclusivamente attraverso la mente Abbiamo bisogno di tornare al corpo, alle tensioni e contrazioni che mantengono attivi quei profili di vitalità
IL DOLORE DEL CAMBIAMENTO Passare attraverso il corpo ha lo scopo di riconnettere – anziché evitare o scindere – con il dolore provato. Ristabilendo la nostra naturale capacità di percepire il dolore, riportiamo vitalità anche alla nostra capacità di sentire il piacere. Lowen considera questo processo di risveglio del corpo come “Il dolore del cambiamento” . “Non credo che si possa ottenere alcun cambiamento caratteriale significativo senza sperimentare il dolore del cambiamento. Cambiare è doloroso. Un processo di crescita normale non comporta dolore ma la terapia lavora per rimuovere i blocchi alla crescita e si confronta con una crescita distorta e uno sviluppo bloccato“. Questo lavoro è finalizzato a riconnetterci con l’aspetto emotivo, di cui il blocco è sempre espressione.
LOWEN E LA VITALITÀ La mia tecnica si è evoluta in modo da permettermi di lavorare col corpo nella sua interezza utilizzando i diversi interventi che sono utili per mobilizzare i distretti bloccati. Osservare il disturbo dal punto di vista energetico, comprendere la personalità, comprendere il dolore e i conflitti della persona e scegliere gli interventi corporei utili all’allentamento delle tensioni sta alla base del mio approccio terapeutico. Alexander Lowen
Desidero sottolineare che l’analisi bioenergetica non è una terapia che si confronta solo con l’aspetto corporeo, per quanto questo sia il primo oggetto di osservazione. E’ un approccio ai problemi della personalità che lavora sia con gli aspetti corporei che con quelli mentali e possiamo dire che il tempo dedicato ai due aspetti è pari e che la possibilità di affrontare i problemi da questi due punti di vista fornisce “due gambe”, anzichè solo una. Chiunque può rendersi conto di quanto sia più facile camminare con due gambe piuttosto che con una e che una camminata agile e efficiente richiede che si riservi la stessa attenzione a ognuna. E proprio come le gambe sono connesse l’una all’altra così sono connessi il lavoro corporeo e quello analitico. Alexander Lowen
L'acqua é insegnata dalla sete La terra dagli oceani traversati La gioia dal dolore La pace dai racconti di battaglie L'amore. Da un'impronta di memoria. Gli Uccelli dalla neve. Emily Dickinson